ISPETTORE MARCATURA CE

Stefano Contrini classe 1975, diploma di Perito Meccanico, poi Laurea in Scienze Geologiche presso l’Università di Pavia (2001), successivamente un Master in Geotecnologia presso l’Università di Barcellona ( 2005). Prima di approdare ad Applus+ Laboratories nel 2006, ho lavorato in 2 aziende della costruzione con sede a Barcellona ( Spagna), negli anni 2002-2005, tecnico specializzato nell’uso dei fluidi bentonici per lo scavo di muri diaframma nelle principali opere infrastrutturali (metropolitana linea 5 e 9, interramento della Gran Via, etc)  realizzate nella città di Barcellona nei primi anni del 2000. Ho deciso di migliorale la mia preparazione utilizzando il Master in Geotecnologia dell’Università di Barcellona, attraverso il quale ho conosciuto la realtà di Applus+ Laboratories. Mi ha impressionato la storicità dell’azienda la quale vanta l’anno di fondazione nel 1907, ora è laboratorio di prove ed ente di certificazione.

Ho passato i primi anni on Applus+ Laboratories analizzano i test relativi a prodotti a me affini, aggregati e materiali lapidei, ho conosciuto la realtà della produzione di quei componenti, ritenuti “poveri” ma di impatto vastissimo (l’uso degli aggregati nel mondo è secondo solo al consumo di acqua e cibo) che attraverso l’uso della marcatura CE hanno tecnificato il settore dell’estrazione di materiali per la costruzione ( calcestruzzo, strade, asfalti, malte, etc) rendendo più sicuramente responsabili i produttori.

La possibilità di far parte dell’Organismo di Controllo per la Marcatura CE di Applus+ Laboratories e la possibilità di vedere e consultare tecnici di tutti i nostri laboratori mi ha portato ad ampliare la mia esperienza a prodotti di tipo industriale, qui mi è venuta in soccorso la mia esperienza di Perito Meccanico, soprattutto in ambito di Resistenza al Fuoco.

Le ispezioni presso numerose aziende europee ed in particolare italiane, leader nel loro settore di competenza, vedi estrattori fumo e calore, condotti mono e multi-compartimento, etc. mi ha aperto un mondo tecnologico. Oggi il portafoglio di prodotti da costruzione di cui sono qualificato è molto vario ma come l’esperienza mi ha insegnato, non si finisce mai di imparare. Il mondo delle porte tagliafuoco è un mondo con una lunga esperienza normativa, si tratta di un prodotto con numerose varianti tecniche (dalle medesime applicazioni, agli accessori, ai materiali, etc) e un vasto caleidoscopio di situazioni produttive, dalle più tecnificate alla più artigianali. Mi sento di affermare che la capacità di capire ogni caso va al di là di ogni più ampia immaginazione.

Breve sunto dell’intervento dal titolo : Marcatura CE: le basi

Il mio intervento ha un titolo che potrebbe risultare generico e forse per qualcuno scontato, Marcatura CE: le basi.

La marcatura CE di una porta tagliafuoco deve prendere in considerazione l’uso che se ne fa di quella porta: porta industriale, porta per esterno o porta per interni (quest’ultima al momento norma senza data di applicazione della marcatura CE).

La selezione dell’uso è in carico al fabbricante, il quale ne decide autonomamente l’uso e le prestazioni a dichiarare.

Il regolamento dei prodotti da costruzione prevede la dichiarazione di almeno una prestazione, ma il mercato, negli effetti, può indurre il produttore a dichiarare più prestazioni.

La prestazione principale dovrebbe essere la resistenza al fuoco con una classificazione EI (minuti).

Ricordo che le prestazioni sono identificate nella norma di prodotto EN 16034, tra cui troviamo:

  • Resistenza al fuoco (per usi di compartimentazione degli incendi)
  • Controllo del fumo (solo per applicazioni in cui è richiesta la limitazione della propagazione del fumo)
  • Capacità di rilascio
  • Chiusura automatica (solo per portefinestre autoportanti e / o antincendio e / o finestre apribili)
  • Durata della capacità di rilascio
  • Durata dell’autochiusura
  • (solo per portefinestre autoportanti e / o antifumo e / o finestre apribili)
    – Contro la degradazione (test ciclistici)
    – Contro l’invecchiamento (corrosione)

Le prestazioni della norma associata, come EN 13241 – Porte Industriali e EN 14351-1 Porte per esterni possono essere realizzate e vanno dichiarate in una DOP a parte rispetto alla DOP delle prestazioni della EN 16034 – Porte pedonali, porte industriali, commerciali, da garage e finestre apribili – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o controllo del fumo.

La marcatura CE è quindi l’unione dei Test Iniziali di Tipo ( ITT) eseguiti su un campione di porte e il Manuale di Controllo della Produzione, inteso come procedure scritte e registri di dati verificabili nel tempo.

La maggior difficoltà che incontra un produttore nell’eseguire la marcatura CE è la sintesi di questi 2 punti fondamentali. Il primo consiglio che mi viene da dare è quello di dedicarsi alla marcatura CE in funzione della classificazione di resistenza al fuoco e solo poi schematizzare i modelli di porta in funzione alle dimensioni possibili eseguibili (vedi campo di applicazione diretto della prova e il campo di applicazione estesa dei risultati di prova) con i componenti accessori che possono essere montati sulla porta.

Quest’ultima schematizzazione può essere di una grande complessità soprattutto se il produttore ha numerosi test e campioni che cercano di coprire quante più varianti possibile. Sicuramente sarà un lavoro di dettaglio che ogni produttore affronterà nel tempo. A me hanno sempre spiegato che prima si comincia delle cose più semplici e poi si va verso la complessità.

Il Manuale di Controllo della Produzione consta fondamentalmente di Procedure: come vogliamo che sia fatta una determinata cosa dentro la nostra azienda.

Il processo più importante è, come dice il Manuale, il controllo della produzione delle porte medesime.

Sono quindi i registri di controllo della produzione che devono evidenziare il controllo dei materiali utilizzati per la costruzione dell’anta, oggetto che nasconde per la sua naturalezza i compenti al suo interno, i componenti montati (vedi marcatura CE dei componenti) ed infine le dimensioni massime applicabili.

La marcatura CE prevede che la prestazione dichiarata sia effettiva nel prodotto. Che cosa significa? Come in quasi tutti i casi di prodotti da costruzione che prevedono un montaggio ed una installazione, la Prestazione si ottiene solo con un corretto montaggio (e manutenzione nel tempo). Quindi questo aspetto va preso molto sul serio.

Una definizione molto semplice che da un’idea molto chiara ed immediata a tutti i fabbricanti è questa: “…ricordatevi che non si vende solo una porta, si vende una porta tagliafuoco completa del suo manuale di montaggio, installazione e mantenimento nel tempo verificabile, allora si è una porta marcata CE”.

La marcatura CE, potrebbe in definitiva ridursi all’applicazione di un’etichetta con le informazioni di base e all’emissione di un documento chiamato DOP (dichiarazione di Prestazione), ma se vogliamo veramente essere responsabili e partecipi di un processo in cui l’obbiettivo finale è quello di garantire le condizioni per cui le vite umane ed i beni presenti nell’edificio possano godere di un reale tempo di evacuazione a condizioni ritenute sicure, dovremmo sforzarci tutti per offrire la massima tracciabilità alle informazioni che ne rendano verificabili quelle condizioni.